CoM – Il Blog di Carlo Becchi Compreresti un Raggio della Morte usato, da quest'uomo?

15feb/056

Dual Core Dual License? Dialogo sulle architetture parallele, le licenze e l'open source.

La notizia sta rimbalzando ovunque sulla rete.
Ci si chiede come cambieranno le licenze software con l'avvento dei processori dual core.
Eh? Di cosa sto parlando?
Andiamo con ordine. Voi avete davanti un PC, e visto che state navigando su Internet disponete almeno di un sistema operativo e di un browser.
Ogni programma per il computer dispone di una licenza di utilizzo, che può essere acquistata (ad esempio quella di Windows), può essere compresa in un altra licenza (ad esempio quella di Internet Explorer che integra quella di Windows) o può essere gratuita (come la GPL di Firefox e Linux).

Per molti utenti, diciamo la quasi totalità di quelli casalinghi,
1 programma =1 licenza, ma non è sempre così. Per prima cosa la giusta equazione è 1 computer = 1 licenza, visto che anche in una piccola rete domestica non potete usare la stessa copia di Windows su due computer a meno di non acquistare una licenza aggiuntiva (fa fede il pezzo di carta, e non il CD! :) ).

In ambiti molto professionali quest'ultima equazione risulta ancora inesatta e va corretta in questo modo:
1 CPU (o microprocessore) = 1 Licenza.

Molti server e workstation permettono di installare al loro interno due o più processori (per approfondimenti purtroppo non aggiornati [non ho tempo!] sull'architettura di un computer cliccate qui) che lavorano in parallelo dividendosi i compiti; di fatto come avere due computer in una sola scatola.

Ma questo come tocca l'utente comune?

L'evoluzione attuale prevede che i microprocessori siano dotati di sempre maggiori funzionalità e siano sempre più veloci, due fattori (l'aumento dei transistor on-die e l'incremento della frequenza di clock)  che aumentano il consumo elettrico della CPU e quindi il calore prodotto che a sua volta contrasta l'aumento del clock in un circolo vizioso. Sono socio. SO-CIO

Visto che non siamo nel mondo delle barzellette e non stiamo assistendo al finale della barzelletta del fantasma formaggino (non sono pazzo, forse...) il modo per uscire dal succitato circolo vizioso esiste, e fino ad ora ha funzionato bene: affinare il processo produttivo in modo da ridurre la distanza dei transistor sul silicio.

Però un transistor, come qualunque altro oggetto, non si può ridurre all'infinito! Sotto all'atomo non siamo ancora capaci ad arrivare, e anche questa dimensione appare come un'utopia (almeno per quanto riguarda il mercato).
Più le dimensioni si riducono e più l'ulteriore affinamento diventa difficoltoso ( e siamo già nell'ordine dei decimi di milionesimo di millimetro!). Per anni si è andato ripetendo un saggio adagio: prima o poi non si potrà più miniaturizzare e sorgerà l'era del parallelismo.
Beh ora quest'era è giunta, e tutti i maggiori produttori (Intel col successore del Pentium 4 e AMD con Athlon 64 e Opteron) puntano sul dual core per i prossimi processori: due CPU autonome e distinte in un unico "pacchetto" di silicio.

Mi sono interrotto proprio mentre raccontavo di come i software hi-end "tàssino" l'utente non sul numero dei computer ma sul numero delle CPU. Se i nuovi processori dual core contengono due CPU, bisogna acquistare due licenze?

Ovviamente la scelta è lasciata ai produttori di software e uno dei più importanti, Oracle (produttore di database e sistemi per l'elaborazione delle transazioni) ha deciso che un processore dual core dovrà avere due licenze.

Come cambierà il mercato per l'utenza domestica - soho? Non cambierà. Nessun software consumer utilizza il sistema di licensing per core, e nel caso, si adatteranno (ad esempio il corrispondente futuro di Windows XP Home sarà con tutta certezza abilitato dual core).

Come cambierà il mercato per l'utenza professional-corporate? Paradossalmente laddove si avrebbero i maggiori benefici del parallelismo ci si potrebbe scontrare con l'ostacolo del raddoppio del prezzo del software, oltre al costo del nuovo hardware, ritardando l'adozione dei nuovi processori.

Uno stimolo in più per la diffusione dell'open source? Purtroppo no, molti dei software incriminati (Oracle, elaborazione video e 3D ecc.) non hanno corrispondenti "aperti" allo stesso livello (Oracle gestisce ad esempio le transazioni di operatori di telefonia mobile, qualcosa di incredibilmente più complesso di un forum o un portale PHP! :) ).

Ci rimane la speranza che questo fatto porti lo sviluppo Open Souce là dove non è mai giunto prima!

Commenti (6) Trackback (0)
  1. When selecting a server for vital business needs, the decision will greatly be decided by its purpose.

    ESET NOD32 Antivirus 5. Millions of people across the world
    watch satellite TV and surf the net as well.

  2. That and I had to pry myself away from it long enough to write about it.
    You will receive a lot of different results or you can play directly in the website
    of Disney. Real-time decision-making abilities.

  3. It’s going to be end of mine day, except before finish I am
    reading this fantastic piece of writing to increase my
    know-how.

  4. For newest news you have to pay a quick visit web and
    on internet I found this site as a best web page for latest updates.

  5. You are obviously very knowledgeable. You’ve made my day! Thx again. This is an excellent, an eye-opener for sure! I enjoyed reading this.

  6. I enjoyed your post. Thank you. But I’ve not been able to ignore a completely different kind of stimuli over the last couple of months. Thanks for writing this. Great read.


Lascia un commento

Devi autenticarti per inserire un commento.

Ancora nessun trackback.

Rss Feed Tweeter button Facebook button Youtube button