TA Episodio 12: Wi-Fi a Chamois, il digital divide si può superare.
Il caso di digital divide di Chamois è emblematico: un piccolo paese in Valle d'Aosta a 1800 metri d'altitudine, dove l'accesso alle automobili non è consentito.
La buona notizia sta nel fatto che l'isolamento digitale è stato abbattuto nel 2005, come ci racconta Francesco Cariati che ha preso parte al progetto, e al quale va il mio ringraziamento per la partecipazione.
Una connessione satellitare distribuita attraverso Wi-Fi ha reso questa piccola Perla della Alpi uno dei comuni alpini più avanzati d'Italia e come ascolterete, con ampi margini di espansione e sviluppo tecnologico.
Maggiori informazioni sul podcast sono disponibili nelle pagine di Tecnica Arcana.
[L'immagine a lato è gentilmente concessa da Francesco, una versione più grande si trova qui.]
PS: Quando parlo nel podcast delle poltrone di lusso della Regione Liguria mi riferisco a questo.
gennaio 19th, 2007 - 10:42
Finalmente un posto che conosco anch’io: è in effetti un eremo cui è possibile accedere solo tramite un teleferica sospesa sul nulla. Per le poltrone: sai già come la penso sulla sinistra
gennaio 19th, 2007 - 13:11
Interessante come sempre…e pensare che da me (località turistica di 3000 abitanti) la biblioteca (che copre diversi paesi limitrofi) ha ben due (2!) postazioni internet con una burocrazia sovietica (prenotazione il giorno prima, documento E tessera, impossibilità di scaricare qualsiasi cosa…). Ovviamente nessuna rete wi-fi…intanto io ho un router Fon e lo tengo acceso
gennaio 19th, 2007 - 20:25
Be meno male che almeno hai qualcosa a cui attaccare il router Fon!
gennaio 20th, 2007 - 13:41
Complimenti, Carlo! Veramente un’ottima puntata. A dir la verità, ho dovuto ascoltarla due volte per riuscire a capire discretamente la parte tecnica e credo di aver imparato qualcosa di nuovo sulle reti.
E complimenti anche a francesco per essere riuscito a gestire un progetto così imponente, soprattutto considerando la sua età…
Ciao!
gennaio 20th, 2007 - 15:44
Grazie Sleeping. Qualcosa non fosse ancora chiaro non esitare a chiedere, i commenti ci sono anche per questo!
gennaio 21st, 2007 - 09:24
Sai come si dice: chi ha il pane non ha i denti…
Ma complimenti ancora a Francesco per il lavoro e a Chamois per la “visione”
gennaio 21st, 2007 - 12:27
Vero Oscar! Qualche tempo fa ascoltavo in podcast, ma non ricordo quale, l’intervista a un capoccione di Fon (quindi potrebbe essere Nova 24 che propone le interviste di Dainesi)e raccontava che piccoli comuni piuttosto che creare la propria rete hanno acquistato a prezzi scontati quantitativi di Fonera e li hanno distribuiti gratuitamente ai cittadini. Quasi a costo zero hanno ottenuto il vantaggio per i cittadini di avere una vasta copertura del territorio (forse poco utile adesso ma interessante con i PDA e i nuovi cellulari) e la fornitura di un indispensabile servizio a turisti e gente di passaggio. Potresti fare da apripista e proporlo alla tua amministrazione! (e poi concedermi relativa intervista!)
gennaio 31st, 2007 - 08:46
Anch’io ho trovato il podcast molto interessante, ma sono rimasto perplesso (salvo che non sia stato un mio fraintendimento) quando il sig. Cariati ha auspicato che le biblioteche locali venissero sostituite da postazioni internet, perché tanto tutto quello che serve si trova su wikipedia…Credo (e spero) che i libri cartacei continueranno a convivere ancora molto a lungo con internet. Voi cosa ne pensate?
gennaio 31st, 2007 - 11:13
Caro Riccardo, non posso ovviamente parlare a nome di Francesco, ma lo avviserò del tuo messaggio in modo che se lo desidera possa risponderti. Posso dirti come la vedo io nel frattempo. Io la penso come te, adoro i libri cartacei e non ne potrei mai fare a meno, spesso se devo leggere qualcosa di lungo da internet preferisco comunque stamparlo. Ho preso la bella immagine delle biblioteche che si informatizzano come metafora della continua centralità di queste istituzioni nella cultura, specie nei piccolo paesi. Non penso che le biblioteche dovrebbero rinunciare ai libri, ma considerando ad esempio che mantenere un’enciclopedia cartacea aggiornata può essere molto costoso, anche la wikipedia potrebbe essere uno strumento prezioso anche solo a titolo di confronto col cartaceo o per i lemmi più moderni. Ciao e grazie del commento.
gennaio 31st, 2007 - 14:12
Caro Carlo,
considero Internet in generale (e Wikipedia in particolare) una fonte validissima e inesauribile di informazioni tecnico-scientifiche, anche se resta sempre il problema del controllo dell’attendibilità delle informazioni stesse. Sono molto più perplesso sulla validità di Internet come fonte di informazioni nel campo umanistico e delle scienze sociali in genere – anche se non è certo un problema intrinseco del mezzo, quanto dei “fornitori di contenuti”. In altre parole, chi opera questi settori, soprattutto nel nostro Paese, usa ancora pochissimo Internet come mezzo di diffusione delle informazioni.
Saluti
gennaio 31st, 2007 - 20:28
Ciao e grazie a tutti per i complimenti
La mia affermazione era volutamente “sopra le righe”, quasi una piccola provocazione
Direi che secondo me la biblioteca di oggi dovrebbe ripartire al 50-50 (dipende dai casi ovviamente, a Milano non e’ che servano cosi’ tanti computer pubblici visto il reddito medio superiore, in altri casi e’ meglio sbilanciarsi nell’altro verso)
Tale biblioteca dovrebbe concentrarsi sulla letteratura e eliminare o quasi le sezioni enciclopediche, gli atlanti e queste cose qua, e’ evidente che in casi del genere Wikipedia (considerato come opera la inserirei tra le fonti attendibili, piu’ di una enciclopedia su cd che andava qualche anno fa) e Google (Earth) posso fare di molto meglio
(Riccardone, la tua mail non mi e’ nuova, giri/giravi su qualche forum italiano?)
Se avete qualche domanda da farmi scrivetemi pure a francesco@francescocariati.net
gennaio 31st, 2007 - 20:30
Scusate i piccoli errori nella frase di prima, mentre stavo rileggendo il mio touchpad ha scambiato scroll con invia (e’ di quelli che con due dita scorri)
febbraio 1st, 2007 - 13:37
Rispondo a Francesco…
Condivido in larga parte quanto da te scritto; comunque resta il fatto che c’è una bellezza intrinseca nell’oggetto “libro” che affascina fin dai tempi degli amanuensi e che a mio avviso sarebbe un peccato perdere del tutto.
Per quanto riguarda la mia e-mail, forse l’avrai vista su qualche newsgroup, ma non mi pare di aver mai partecipato a forum…almeno, non che io mi ricordi (sai, cominciò ad avere un’età…).
Al di là di queste considerazioni, trovo la tua iniziativa ottima: sembra che un po’ alla volta, grazie alla buona volontà e alle tecnologie, riusciremo almeno in parte ad affrancarci dalla “tirannia” dei grandi provider.
Ancora saluti
febbraio 1st, 2007 - 14:25
@Riccardo Commento nº #10
In campo umanistico probabilmente hai ragione, ma come dici tu, non si può incolpare il mezzo.
Probabilmente si può incolpare il sistema scolastico e in qualche caso quello universitario, per il quale il computer deve essere ancora riservato in esclusiva agli indirizzi tecnico-scientifici, senza capire che insegnare l’uso di internet non è dissimile all’insegnamento dell’uso della penna.
febbraio 2nd, 2007 - 22:21
Arrivo tardi ma arrivo: innanzi tutto i complimenti a Francesco per la realizzazione del Wi-Fi a Chamois ed a te per la puntata. Secondariamente posso testimoniare che Chamois è un piccolo paradiso: ci sono stato alcune volte a sciare (farmarsi lì significa evitare la ressa e gli sboroni che proseguono per Cervinia) ed una volta d’estate (sul Lac de Lod) e posso confermare la bellezza del posto. Se poi ci aggiungiamo che c’è uno dei pochi altiporti (non è un errore) d’Italia, sarebbe il luogo ideale dove andare a vivere. Forse un po’ scomodo, ma sai la pace?
febbraio 3rd, 2007 - 13:06
Come al solito un episodio PERFETTO!!!!
…Ma il link per le webcam “imperiali” dove lo avete nascosto?
febbraio 3rd, 2007 - 18:21
Grazie Cristiano! Non ti chiedo cosa sia un altiporto perchè l’ho cercato su google! Ma dimmi, hai l’aereo privato?
@ Marco:
Mi sa che il link è stato intercettato da quei dannati ribelli…
febbraio 3rd, 2007 - 21:59
Carlo, magari! Sono solo un appassionato (alcuni usano il termine “fanatico” ma ce l’hanno con me ) di aerei; purtroppo mi devo accontentare di qualche “passaggio” da amici che hanno il brevetto e, soprattutto, di simulare al meglio il volo.