CoM – Il Blog di Carlo Becchi Compreresti un Raggio della Morte usato, da quest'uomo?

10lug/0547

Recensione – Boogeyman – L'uomo nero. Per l'amor di Dio, state LONTANO da questo film!

Ci sono semplici regole che l'amante di cinema, specialmente quello di genere, deve conoscere per evitare di buttare via i suoi soldi al botteghino.

Una di queste, forse la più importante, ci incita disperatamente ad evitare i film sbandierati come "Tizio Famoso presenta:" o "Dal produttore di FilmdiSuccesso".

In questo caso Tizio Famoso è Sam Raimi, regista di culto dell'horror vecchia maniera (Trilogia di Evil Dead, Darkman ma anche le nuove avventure di Spiderman) che ha deciso di buttare via un pò dei suoi soldi e di apporre il suo nome alla spazzatura che, per disgrazia, ieri sera ho pagato per vedere.

Il film, prodotto dal succitato Raimi per la regia di Stephen Kay, inizia benino: il piccolo Tim vede il padre frullato nell'armadio a muro della sua cameretta, per opera dell'Uomo Nero, personaggio protagonista delle storie che il sadico genitore raccontava al figlio da bambino.

Quindici anni più tardi lo ritroviamo vice direttore di un quotidiano, fidanzato con una ragazza ricca ma odiosetta, completamente paranoiato da armadi e angoli bui. A mio parere la casa dell'ex-piccolo Tim è l'unica nota originale dell'intero film: un loft open space, senza muri, senza armadi, e con il frigo con la porta di vetro, in stile bar.

Da questa premessa un regista finito per caso nell'Antro della Decenza, avrebbe potuto tirar su una gran storia per un piccolo ma dignitoso film, giocando sulla labilissima sanità mentale del protagonista, magari lasciando allo spettatore il compito di decidere se ciò che è proiettato è realtà o fantasia di una mente disturbata (a dire il vero il regista ci prova qua e là, ma non ce la fa e desiste subito).

Invece Kay pensa bene di rendere il suo lavoro fradicio di insulsa pochezza, stereotipando ogni singolo aspetto del film, infarcendo di tutto il "già visto" disponibile la trama traballante, insensata e priva di ogni stimolo.

Ogni cosa é davvero come sembra al primo fotogramma: la casa in ristrutturazione è davvero "decrepita da film horror" anche se prossima alla vendita, il mostro cattivo è davvero un mostro senza "come" o "perché", la bambina saggia è veramente già morta come in centinaia di altri film dell'orrore, i genitori della ragazza di Tim sono davvero così stronzi e snob come ogni stereotipo della famiglia ricca americana suggerisce, il regista è davvero così scarso come descritto in questa recensione.

Il colpo di grazia a questo ammasso gelatinoso traballante é l'introduzione dei salti temporali (e fisici), forse citazione di quella che io chiamo "New Wave of Asian Horror" ed in particolare Ju-On The Grudge (l'originale e non quel brutto pasticcio del remake, sempre pagato da Raimi). Per permettersi un tale sofismo la trama deve essere un orologio svizzero e non questo pataccume digitale perennemente in ritardo.

Tralascio gli effetti speciali: il trucco fa rimpiagere il Dottor Freudstein di Lucio Fulci e la computer grafica è a livello di presantazione in 3D Studio di un vecchio gioco per pc su dischetti (su CD-ROM ho visto fare di meglio...).

Il film è brutto, ma soprattutto scialbo. Non ha nulla che valga la pena di essere ricordato, non è così patetico da essere ridicolo o diventare un cult, la storia non intriga, Lucy Lawless è meglio in costume da Xena che nella cassa da morto (la madre pazza di Tim).

Evitatelo, per l'amor di Dio, evitatelo.

Andate in videoteca e affittate il più brutto film horror orientale che riuscite a trovare, al momento probabilmente  "the park". E' brutto brutto, ma anni luce meglio di  Boogeyman. Poi ha parti in 3D con appositi occhialini da usare quando suggerito, e vi fa fare quattro (involontarie) risate. Con il resto vi ci esce anche una birra gelata.

Se Babbo Natale arriva in moscone dal polo nord per portare queste schifezze, può anche risparmiarsi la fatica e starsene al fresco della Finlandia.

Tremo al pensiero di cosa potrà uscire dall'annunciato remake de "La Casa" (Evil Dead). Speriamo bene.

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10giu/05410

Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith: Perché il Generale Grievous ha la tosse?

Perché Grievous tossisce?

Per prima cosa perché essendo un cyborg, quindi non completamente meccanico, ha i polmoni. Secondo: voci non ufficiali affermano che nei fumetti si fumi una stecca di Camel senza filtro alla settimana.

Principalmente però la risposta viene dalla (ottima) serie animata STAR WARS: CLONE WARS (di Genndy Tartakovsky, lo stesso di Samurai Jack) , in onda su cartoon network,  che narra tutta la guerra dei cloni da "Episodio II: L'attacco dei cloni" a "Episodio III: la vendetta dei Sith".

Si, sarebbe stato meglio vedere tutto il cartone animato prima di vedere il film, dal momento che tantissimi dettagli del terzo episodio vengono spiegati nel cartone:  Grievous che si allena con il Conte Dooku, il rapimento di Palpatine, un accenno alla cicatrice di Anakin, e appunto il perchè della tosse di  Grievous.

C'è poco di misterioso, quindi. Al termine del sequestro del senatore Palpatine (Puntata 25), Mace Windu esegue un attacco basato sulla Forza contro il generale separatista, accartocciandogli la corazza pettorale ed impedendogli di respirare. Da quel momento  Grievous comincia a tossire. Dal duello con Obi-wan si intuisce che non è nulla di grave, poiché quando le cose si fanno serie il disturbo scompare. Probabilmente è solo il residuo dell'irritazione dovuta all'attacco.

Da quel giorno Grievous è passato dalle Camel senza filtro alle Philips Morris Ultra Light, ma tossisce sempre... oramai il danno è fatto!

Per la mia recensione di Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith, clicca qui

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22mag/0554

Recensione di Star Wars Episodio III: La vendetta dei Sith

Venerdì 20 sono andato alla prima del lungamente atteso terzo episodio della saga di Guerre Stellari: La vendetta dei Sith.
Si, VENDETTA! Finalmente George Lucas è riuscito ad infilare questo termine nel titolo di uno dei film della saga, dopo averlo eliminato in una delle sue numerose (e quasi ridicole) crisi di coscienza dal sesto episodio. Secondo Lucas, che inizialmente aveva intitolato il capitolo conclusivo "La vendetta dello Jedi", la vendetta non è un sentimento che si adegua al nobile spirito Jedi, ma ad un Dark Lord del Sith vi giuro che calza proprio a pennello.

Nonostante dalla mia giacca facesse capolino il casco nero di Lord Darth Vader stampato sulla cravatta (o Dart Fener, visto che un sondaggio online ha decretato per quest'uomo meraviglioso il ritorno all'addattamento originale della trilogia classica) ero davvero molto preoccupato.
Dal mio punto di vista la nuova trilogia era iniziata con un episodio vergognoso (forse qualcuno ricorda la mia recensione della Minaccia Fantasma ai tempi di DeathLord Hardware Cathedral) e continuata con un secondo che, seppur non privo di spunti interessanti, si rivelava in troppi momenti noioso ed avvilente.

"Come potrà Lucas prendere lo Skywalker tamarro dell'Attacco dei Cloni e trasformarlo nell'idolo della mia giovinezza?", mi chiedevo mentre aspettavo un amico che tardava ad arrivare al cinema.

Beh, c'è riuscito e c'è riuscito alla grande.

Come probabilmente saprete il film parte dalla fine della Guerra dei Cloni per giungere alla nascita dell'Impero Galattico e lo fa in maniera stupenda, tratteggiando alla perfezione il carattere dei principali personaggi che popoleranno la trilogia originale.

Il film ha pochissimi punti morti e pochi difetti (qualcuno si però) ed è senza dubbio il più violento, oscuro e spietato della serie; non poteva essere diversamente considerando il periodo nella storia della galassia che si propone di raccontare.

Molti fra quelli che non hanno ancora visto il film si chiederanno "ma spiega perchè..." o "si vede quando..." e la risposta è quasi sempre si, qualunque sia il soggetto della domanda.
Pressochè tutte le questioni rimaste aperte trovano logica spiegazione, anche quelle che francamente possono interessare solo i fanatici (o integralisti jedi come li chiamai ai tempi di DHC) come "Perchè alla fine della Minaccia Fantasma non compare lo spirito di Qui-Gon Jinn??".

Gli effetti speciali sono, come tradizione, stupefacenti, con grande abbondanza di combattimenti in terra e nello spazio tra mezzi e creature completamente digitali.

Ora però vorrei commentare il film un poco più nel dettaglio quindi piazzo un bello:

SPOILER
(Non andate oltre se non avete già visto il film)

Allora, il film è talmente lungo che trovo difficile fare un discorso organico, quindi cercherò di dare la mia opinione per ogni settore del film:

Personaggi

Obi-Wan: Convincente. Invecchiando Ewan McGregor assomiglia sempre di più alla buon'anima di Alec Guinness e questo aiuta. Da' il meglio di se alla fine, quando realizza di aver sprecato dieci anni della sua vita ad allennare il distuttore della galassia. Proprio in questo frangente è presente pero' la parte che mi ha convinto di meno. Il "non ce la faccio a guardare" (da prendere con il beneficio della mia scarsa memoria) mentre visiona l'ologramma della strage dei Padawan è proprio fuori posto. Invece è particolarmente intenso l'abbandono di Anakin moribondo sul letto del fiume di lava, si capisce il conflitto interiore tra il desiderio di porre fine alle sofferenze dell'amico fraterno e il rispetto per la sacralità della vita della dottrina Jedi.

Padmé Skywalker: Bravina. Ma Natalie Portman ha un sorriso spaventoso. Meglio conservarla per ruoli esclusivamente drammatici (mai farla ridere, insomma). Durante il discorso di insediamento dell'imperatore pronuncia una delle battute più belle e profonde del film, con chiaro riferimento al nazismo e ai totalitarismi del XX secolo: "Tra gli applausi: è così che muore la libertà" (sempre con il beneficio della memoria, quando uscirà il dvd, correggerò).
Solitamente si considera l'amore filiale il più forte di tutti (non fosse altro per istinto di conservazione). Trovo poco probabile che una neo-madre di due gemelli, seppur sotto comprensibile shock, si lasci morire "perchè non ha più voglia di vivere".

Viceré e senatore Bail Organa: Assolutamente insignificante. Si merita una figlia come Carrie Fisher.

Generale Grievous: Mah... mi ha lasciato un pò perplesso. Fa il suo lavoro di generale dell'esercito di droidi, ma nulla più. Tossisce in continuazione (clicca qui per scoprire perché), è descritto dal sito ufficiale come "perversa unione di carne e metallo" ma non viene data nessuna spiegazione per la sua condizione. Il duello con Kenobi è avvincente ma poco epico (Kenobi lo uccide a pistolettate)[!!!], e non hanno neppure mostrato il volto sotto la maschera...

Conte Dooku/Darth Tyranus: Ahhhh.... Christopher Lee... una delle chicche dell'episodio II torna con un entusiasmante duello purtroppo troppo breve. Ottima la sua battuta sull'arroganza di Anakin.

Il Maestro Yoda: La saggezza di Yoda non basta a sventare il diabolico piano di Palpatine nè la sua potenza nel controllo della forza è sufficiente a sconfiggere il malvagio (meraviglioso) Imperatore. Yoda incarna il dramma della caduta degli Jedi ed è uno dei personaggi di maggior rilievo del film, insieme ad Anakin e al Cancelliere Palpatine. Progetta il piano per la salvezza degli eredi Skywalker, che il tempo dimostrerà essere assai efficace. Molto amara la sua ammissione di sconfitta mentre si allonta dal palazzo del senato, ad assassinio imperiale fallito, oramai pronto per l'esilio.

Anakin Skywalker/Darth Vader/Dart Fener: Il protagonista annunciato del film se la cava molto bene. Nonostante le ultime due prove, non proprio convincenti, George Lucas riesce a tracciare splendidamente il profilo di questo personaggio sull'orlo del baratro, oramai privato del proprio arbitrio e sempre più marionetta nelle mani dell'imperatore. Travolto dalle emozioni proibite agli Jedi, Anakin viene aspirato in un vortice oscuro che lo porterà a compiere l'indimenticabile strage di erodiana memoria tra i Padawan nascosti nella sala del consiglio. Proprio lui che solo un'ora prima aveva definito la nascita di un figlio "una benedizione". La trasformazione in mostro di un adolescente travolto da eventi più grandi di lui, logorato dal dubbio, dall'invidia e dalla gelosia è dolorosamente impeccabile.
Il duello con Obi-Wan, è lungo e vigoroso, intrecciato nel montaggio con quello tra Joda e Palpatine, con opposti risultati. Il tronco umano carbonizzato di Vader che alza lo sguardo e grida "Io ti odio!" a Obi Wan rimmarrà impresso nella memoria di tutti quelli che vedranno questo film.
La scena di trasformazione chirurgica nel Darth Vader che conosciamo (ed amiamo) seppur breve risulta molto incisiva. Un plauso a Hayden Christensen per l'espressione di puro terrore che è riuscito a dare al suo personaggio mentre la nera maschera gli cala sul volto, ed un plauso a Lucas per averci concesso una vista in soggettiva dell'interno della stessa, permettendoci di vedere per un istante il mondo come lo vedrà Darth Vader per il resto dei suoi giorni.
Il primo respiro di Vader attraverso il respiratore da' i brividi.
Secondo alcuni la scena del tavolo operatorio è una citazione da Frankenstein, con l'imperatore che osserva compiaciuto il mostro creato con le sue mani. Lucas stesso ammette come fonte d' ispirazione i film horror della sua giovinezza.
Non mi è piaciuto il "Noooooooo" di Vader a seguito del colpo di grazia inflitto ad Anakin Skywalker dall'Imperatore. Io lo averi fatto cadere in ginocchio mentre il laboratorio si accartoccia alle sue spalle. Un grido del genere mi sembra inutilmente plateale. Forse il regista voleva evidenziare la morte definitiva di Skywalker e la nascita di Vader.
Una curiosità: la cicatrice che Anakin ha fin dall'inizio vicino all'occhio destro viene dall'Expanded Universe e per la precisione è il "ricordo" di un duello avvenuto in un fumetto.
Visto che non tutte le menomazioni di Vader palesate nelle "radiografie" del Ritorno dello Jedi trovano spiegazione (ad esempio il collo spezzato), è probabile che saranno affrontate nello show televisivo (live action non a cartoni animati) al quale Lucas sta lavorando.

Cancelliere Palpatine/Darth Sidious/Imperatore: A mio parere il personaggio più azzeccato del film e vero protagonista dello stesso.
Palpatine rappresenta il male assoluto, dotato di grande potere ma anche viscido, meschino, cordardo, doppiogiochista, abietto, assolutamente fantastico.
L'impero è Palpatine e questo film lo dimostra. Ottenuto il suo scopo nulla ha più importanza. Amici e nemici, tutti potenziali testimoni del colpo di stato, devono morire. Ma è nel creare dal nulla il suo apprendista che Sidious rivela il suo genio. Un lento inesorabile, perfetto scalpellio sull'anima e la coscienza del giovane Skywalker, senza sprecare un solo colpo, servendosi parimenti di verità e menzogna, di dubbi e di certezze, trasformeranno un ragazzotto ingenuo nel più carismatico "cattivo cinematografico" di tutti i tempi. La recitazione di Ian McDiarmid è assolutamente da premio oscar.

Gli altri Jedi: Carne da macello e nulla più. Una cosa è rendere l'idea del repentino ed inatteso tradimento, un altra è inserirli nella storia al solo scopo della macellazione.

Scenografie e Sceneggiatura

La sceneggiatura è buona, forse con qualche incertezza qua e là e un pò troppo frammentaria. Ottima la battaglia iniziale (e relativo atterraggio tra i pompieri spaziali di Coruscant) e quella degli Wookiee, meno buono il lungo inseguimento su monoruote e dinosauri tra Grievous e Kenobi. La scenografia è solo funzionale e Lucas ha un pò annoiato con i pianeti monoclimatici (tutto fuoco o neve, o foresta, o roccia).
Assolutamente brillante far finire il film con zio Owen e l'infante Luke stagliati sul tramonto di Tatooine, una delle tante note di continuità con la nuova trilogia.

Veicoli

Il design dei veicoli è eccellente e non è difficile trovarsi invischiati nel gioco "trova di chi sono antesignano". Vi vedono infatti i progenitori dei mezzi che abbiamo amato per tanti anni come X-Wing, A-Wing, Star Destroyer, i vari AT-XX, i TIE, gli shuttle imperiali e molto altro.
Una curiosità: all'inizio del film si vede atterrare a Coruscant un Millennium Falcon, al tempo nuovo di fabbrica e una delle ultime navi del film è una corvetta corelliana, la prima ad apparire nel quarto episodio.

Mi è piaciuto

Gran parte di questo film mi ha entusiasmato. Specialmente la narrazione a livello veramente molto alto. L'aspetto visivo è esaltante e i simbolismi si sprecano. Da questo punto di vista ho trovato particolarmente efficace il duello tra Palpatine e Yoda in senato, lo distuggono pezzo per pezzo e con esso la democrazia che rappresenta.
Interessanti i punti di congiunzione con gli ultimi tre episodi, come l'idea di Anakin di distruggere l'imperatore per dominare con Padmè la galassia, che in realtà resterà sopita fino a quando Vader non incontrerà il figlio oramai adulto. Struggente il "c'è del buono in lui" (riferito a Skywalker) che solo moglie e figlio però riusciranno a vedere.
La trasformazione di Vader è come me l'aspettavo, anche se avrei inserito più dettagli chirurgici, va bene anche così!

Non mi è piaciuto

Il tentativo iniziale di mantenere l'insulso umorismo dei primi due capitoli affibiando ai droidi voci davvero stupide e relegando il solito R2-D2/C1P8 il ruolo di buffone. Per fortuna è durato poco, ma è comunque fuori luogo in un film come questo. Come ho già accennato mi sarei risparmiato il "nooooo" di Vader, la reazione molliccia di Kenobi alla scoperta dei video di sorveglianza e poco altro. Poco convincete anche tutta la parte legata a Grievous e la morte di Padmé.
Nonostante tutto, i dialoghi non sono assolutamente all'altezza di quelli della trilogia classica.
Si sono citati nuovamente i midichlorian, vergogna!

Concludendo

E' noto che i grandi musicisti nelle opere liriche danno il meglio della loro personalità nell'overture nella quale sono liberi di esprimersi, senza il vincolo del libretto o della scena. Lucas ha fatto esattamente il contrario. Nel primo film, dove teoricamente poteva essere più libero e meno vincolato dai film esistenti ha fatto un disastro, trasformando una religione in un surrogato del colesterolo (si, i midichlorian proprio non mi vanno giù!!), un poema epico in uno stupido show per bambini. A mano a mano che si avvicinava alla prima trilogia le cose sono via migliorate fino a questo capolavoro quasi perfetto.

Un film assolutamente da non perdere.

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