La Terra del Software Libero è ancora piatta.
Credo sia evidente che l'autrice non abbia le idee chiare, dal momento che non un solo termine è usato in modo proprio: Software Libero, Open Source, Freeware e Pubblico Dominio non sono sinonimi. Shareware è un tipo di distribuzione per il software proprietario, ma nuovamente non è un sinonimo.
L'autrice si prefigge di valutare pro e contro dell'adozione nelle PA di Software Libero (e come tale si è sentita ugualmente libera di chiamarlo un po' come le passava per la testa: freeware, libero, open source, public domain) rispetto al software proprietario (chiamato "il classico shareware" nell'articolo).
Ho pensato quindi di buttar giù alcune considerazioni personali:
- E’ palese che le case produttrici di softwares coperti totalmente da copyright fanno sì che non vi sia una vera e propria concorrenza di prodotto, falsando il mercato e non consentendo una vera e realistica innovazione delle tecnologie impiegate: non credo che il problema sia il copyright, tanto che le sue leggi possono essere facilmente utilizzate per la tutela della libertà del software, come avviene nel copyleft. I brevetti software, quelli si, impediscono la concorrenza del mercato e l'innovazione, peccato si sia persa l'occasione per citarli nell'articolo originale!
- Il risultato è che i prodotti più recenti vengono modificati - rispetto a quelli precedenti - solo in alcuni aspetti tecnologicamente del tutto trascurabili, fermo restando che i nuovi standards sono spesso incompatibili con quelli venduti in precedenza dalla stessa casa produttrice: di certo milioni di menti pensano meglio di qualche migliaio, ma legare la chiusura del codice alla mancanza di aggiornamenti mi sembra eccessivo. La tendenza a cambiare continuamente i formati è purtroppo vera. Proprio la grande concorrenza fa si che vi sia una corsa continua alla funzione aggiuntiva rispetto al formato concorrente (o anche al proprio) senza attendere o neppure proporre una standardizzazione. Come sappiamo questa situazione sta lentamente cambiando.
- Il rischio maggiore per gli utenti è che, poiché il codice sorgente di tali prodotti è sempre e solo noto all’autore del programma shareware, possano venire inviati tramite Internet alcuni dati riservati provenienti dal computer su cui sono istallati, all’insaputa dell’acquirente: parole sacrosante. Questo fatto e l'apertura dei formati dei file sono il primo motivo perché una PA dovrebbe dotarsi di software libero, non il costo.
- L’autore concede all’utente il diritto di riprodurre ulteriormente un numero illimitato di copie, purché si tratti di una distribuzione gratuita: la libertà di distribuzione non è vincolata dal prezzo, nel software libero.
- Sempre nell’ambito del public domain, potrebbe sorgere un inconveniente fra programmi incompatibili, non permettendo un immediato riscontro sotto il profilo dell’interscambio di dati: l'incompatibilità non è un fenomeno da legarsi al software libero: tutt'altro. Quello che intende l'autrice è probabilmente qualcosa del tipo: "OpenOffice potrebbe non leggere i file di Word bene come Word". Questo è vero per QUALUNQUE programma, libero o no, che non sia Microsoft.
Il passaggio dal proprietario al libero è un'operazione che può essere lunga, difficile e costosa (si, costosa) e non la si può liquidare con la disinstallazione di Office in favore di software libero equivalente.
Una soluzione completamente libera, come dovrebbe essere adottata da una PA richiede grandi investimenti, studi di fattibilità, soluzioni personalizzate, deployment progressivo e controllato per essere sicuri che l'insieme delle funzioni necessarie e presenti nel vecchio software sia completamente coperto da quello nuovo.
Insomma non si usa software libero o open source perché a costo basso o zero, ma per essere certi di ciò che il programma fa (come ben indicato nell'articolo) ma anche per evitare il fenomeno dei formati incompatibili, o evitare l'effetto "millenium bug" cioè il panico per migliaia di programmi indispensabili ma chiusi richiedenti piccole modifiche ma di difficile attuazione perchè privi di sorgente.
A prescindere dalle numerose inesattezze, apprezzo l'autrice dell'articolo originale perché è comunque evidente la buona fede ed una sincera preoccupazione per la tematica e nonostante tutto, anche la comprensione del punto chiave della faccenda.
Queste mie righe sono solo di stimolo a parlare dell'argomento, ma a farlo in modo proprio, pena il rischio di diventare controproducenti. E' bene che chi si accinge a diffondere certe tematiche, magari allontanandosi dal proprio settore di competenza, sappia che esistono siti come questo o questo dai quali attingere preziose informazioni. Inoltre è presente sul territorio una fitta rete di organizzazioni come i Linux User Group nati proprio per diffondere ed assistere la cultura del Software Libero e dell'Open Source. Questi gruppi sono animati da volontari ben disposti ad offrire le proprie competenze, spesso in forma gratuita, a chi ne fa richiesta.
Se desiderate che la vostra organizzazione migri verso soluzioni libere ed aperte o semplicemente vi state chiedendo quali potrebbero essere i vantaggi di questa operazione, un consulto con alcune di queste associazioni è un ottimo punto di partenza.
Il video del browser Opera per Wii di Nintendo
Stavo girando su YouTube alla ricerca di qualche video che mi confermasse che la console Wii di Nintendo può fare meglio, graficamente, di quanto mostrano le prime immagine del raccapricciante Far Cry Vengeance: chiunque abbia mai giocato a Metroid Prime sa che già un vecchio GameCube può fare molto meglio di così.
Mi sono imbattutto invece in un breve filmato molto interessante, pochi secondi di navigazione su Google Maps con il Wii Browser (un derivato di Opera 9). Eccolo qui:
Come si vede lo scorrimento sembrerebbe fluido e la visualizzazione corretta. Questo conferma la possibilità annunciata di usufruire di siti che utilizzino Ajax e Flash, e più in generale il Web 2.0 (requisito fondamentale per sfruttare seriamente internet, da oggi in poi).
Wii Browser sarà scaricabile gratuitamente sulla console per tutti gli acquirenti, fino a giugno 2007, dal servizio on line di nintendo.
La possibilità di avere un puntatore sullo schermo controllato dal Wiimote, come fosse un comune puntatore del mouse, dovrebbe rendere l'esperienza di navigazione "televisiva" non troppo frustrante. Peccato per la bassa risoluzione (480p).
Wii sarà disponibili in Italia a partire dall'8 dicembre ad un prezzo di listino di 249 euro. Il sito ufficiale in italiano è questo.
AGGIORNAMENTO: ecco altri filmati che evidenziano funzioni come lo zoom e lo scroll.
Il ritorno di TurboMan: Borland rilancia la serie di compilatori "Turbo"
Dipendentemente dalla vostra età potrebbero succedere due cose distinte: o vi chiederete di cosa diavolo stia parlando, non riconoscendo nessuno dei nomi citati in questo articolo oppure potrebbe sgorgare una lacrimuccia in ricordo dei bei tempi andati, magari rammentando uno dei vostri primi approcci con la programmazione.
Borland è stata leader nei tool di sviluppo per DOS a cavallo tra gli anni 80 e 90, ed in quel periodo a scuola e in università i linguaggi di questo produttore (Basic e Pascal nelle superiori; Pascal, C e Prolog in università) erano molto diffusi e più in generale l'aggettivo "Turbo" era semplicemente sinonimo di "Eccellenza".
A sorpresa, puntando su di un innegabile effetto nostalgia per il (ri)lancio di quattro prodotti, Borland ha presentato un sito dedicato (www.turboexplorer.com) ed addirittura un video con il ritorno delle avventure di Turboman, il testimonial dei Turbo-linguaggi degli anni '80, un supereroe sempre pronto ad aiutare i programmatori in difficoltà a causa della lentezza e della scarsità di funzioni dei prodotti concorrenti (principalmente Microsoft).
Ecco il video del ritorno di Turboman:
La line-up iniziale prevede Turbo Delphi (un dialetto ad oggetti del Turbo Pascal) in versione normale e per il framework .net , Turbo C#, e il più tradizionale Turbo C++.
Premesso che la concorrenza fa sempre bene, credo che se Borland seguirà le stesse identiche strategie di 20 anni fa (maggiori funzioni, maggior velocità di compilazione ed esecuzione, migliore documentazione, prezzi bassi), potrebbe guadagnarsi una buona fetta di mercato e la simpatia dei programmatori Windows che mal sopportano il gigantismo delle soluzioni Microsoft.
Non so se ricordate le avventure di Turboman, non mi sembra fossero molto diffuse nei periodici italiani, ma per fortuna, all'epoca leggevo Byte International Edition, che le riportava in seconda copertina quasi ogni numero.
Ho recuperato il numero di Giugno 1988 e scattato qualche foto dell'originale pubblicità, se volete curiosare cliccate qui o sull'immagine seguente per la galleria di Flickr
Io sono uno di quelli che ha iniziato a programmare proprio con il Turbo Pascal, quindi... lacrimuccia!
Guida all'installazione di modem ADSL USB con chipset Globespan su Linux Knoppix Live CD/DVD
Introduzione.
Versione della guida : 1.0.1
Ultima revisione: 14/7/2006
I live CD/DVD di cui Knoppix é l'esponente più noto sono strumenti di grandissima utilità in situazioni di emergenza, ma anche il modo più sicuro per avvicinarsi a Linux, anche se si è alle prime armi.
Purtroppo Knoppix ignora completamente i modem USB ADSL, e la valutazione di un sistema operativo senza uso di internet non può essere completa.
Come sapranno gli ascoltatori del mio podcast, Tecnica Arcana, ho dovuto registrare un paio di puntate con Knoppix per un problema di hard disk, imbattendomi nella mancanza di driver per il mio modem USB ADSL Aethra Starmodem (Prima serie) con chipset GlobeSpan-Virata, il supporto al quale è fornito dai driver francesi ECI ADSL.
L'installazione di questi driver, senza usare partizioni o salvataggi permamenti é facilissima per chi ha un minimo di nozioni del sistema operativo Gnu/Linux, ma può risultare ostica ad un utente alle prime armi, che spesso ha il primo approccio con il mondo Linux proprio attraverso una distribuzione Live CD. Non mi sembra di aver trovato how-to passo passo in italiano, e così ne ho scritto uno io. Buona Lettura.
Carlo.
Tecnica Arcana Podcast.
Scopo.
Fornire collegamento ad internet ad un PC funzionante con Knoppix Live CD/DVD NON INSTALLATO, mediante winmodem USB ADSL con chipset Globespan Virata supportato dai driver ECIADSL.
Note.
Non prevedendo installazione permanente, queste operazioni devono essere seguite ad ogni boot mediante Live CD/DVD.
Nel caso in cui si sia optato per installare Knoppix su disco rigido, le operazioni non dovrebbero cambiare. Se si cercano informazioni sul sito di Eciadsl é bene ricordare che Knoppix è basato su debian.
Versioni del Software.
Questo manuale è stato scritto e testato con
Knoppix Live DVD 5.0.1
Driver Usermode ECI Adsl V 0.11 per i386 pacchetto .deb.
E' probabile che il metodo descritto funzioni con futuri aggiornamenti di Knoppix versione 5 e con la versione CD.
Prerequisiti:
- Verificare che il proprio modem sia supportato da Eciadsl, cliccando qui
- Knoppix Linux: Scaricare e masterizzare la iso del Live CD/DVD Versione 5 dal sito ufficiale.
- ECI ADSL: Scaricare da FlashTux i seguenti pacchetti:
eciadsl-usermode_0.11-1_i386.deb
(o versione per AMD64 che non ho testato)
-
Salvare i pacchetti eciadsl sul disco windows (se disponibile, sarà accessibile anche da Linux), su un dischetto o CD.
-
Stampare una copia di questa guida (clicca qui per farlo ora).
-
Riavviare il Pc, accedere al BIOS per impostare il boot da CD/DVD (fare riferimento al manuale della scheda madre), inserire il CD/DVD con Knoppix Live CD nel drive di boot.
Passo 1 - In Italiano
Knoppix carica di default in inglese, alla prima schermata, subito dopo il boot, premere il tasto F3 sulla tastiera e digitare:
knoppix lang=it
e premere invio.
Dal momento che anche la tastiera é inizialmente in inglese, il simbolo di "=" dovrebbe essere ottenibile premendo il tasto in alto a destra con i simboli "ì" e "^".
Passo 2 - Operazioni Preliminari
Knoppix dovrebbe caricare e il desktop dell'ambiente grafico KDE dovrebbe apparire.
Alcune convenzioni:
Il "Menu K", lo si ottiene premendo il pusante con la K all'estrema sinistra della barra delle applicazioni. E' il corrispondente del menu Start di Windows.
I sottomenù del Menu K saranno così indicati:
Menu K > Sottomenu1 > Sottomenu2.
Impostazione della password di root:
Menu K > KNOPPIX > Configure > set password for root
Inserire e ridigitare una password per l'utente amministratore, ad esempio "adsltest" (più furba è meglio!)
Passo 3 - Installare i driver:
Cercare ed installare il pacchetto "eciadsl-usermode_0.11-1_i386.deb" mediante un click del mouse.
Sarà avviato Kpackage, cliccare "installa" in basso a destra, e poi ancora "installa" in basso a sinistra.
Inserire la password di root impostata al passo 2 (Es. adsltest)
Attendere che nella finestra delle operazioni compaia "RESULT=0".
Cliccare "Fatto"
Chiudere KPackage.
Passo 4 - Configurare i driver:
Menu K > KNOPPIX > Root Shell
Digitare e far seguire da invio:
cd /usr/bin
eciadsl-config-tk
Attendere la comparsa dell'interfaccia grafica.
1) Selezionare il proprio modem dalla lista
2) Inserire nome utente e password con la quale vi connettete normalmente.
Se ci fossero nel passo successivo errori di sincronizzazione:
Queste operazioni dovrebbero essere sufficienti, ma potrebbe essere necessario cambiare il file di sincronizzazione che trovate nel secondo pacchetto scaricato. Decompattatelo sul Desktop e nella casella "search .bin here" digitate:
/home/knoppix/Desktop/eciadsl-synch_bin
Provate a cambiare il file di sincronizzazione ed eseguire il passo successivo finché il modem non supera la fase di sincronizzazione.
Segnarsi il numero del file di sincronizzazione per utilizzi futuri!
Premere "Create Config" e poi "Quit"
Passo 5 - Eseguire il programma
digitare:
eciadsl-start
e premere invio.
SE NON SUPERA LA FASE DI SYNCHRONIZATION: Vedi passo 4
SE SI BLOCCA CONTATTANDO IL PROVIDER: Premere Ctrl-C e riprovare il Passo 5.
Se il problema si ripete, tornare al passo 4 e cambiare il file di sincronizzazione. I file di sincronizzazione sono una brutta bestia e sono figli dell'architettura "chiusa" dei driver Globespan. Il file di synch DEVE permettere di portare a termine la fase di sincronizzazione, ma se questo accade non é detto che le fasi successive funzionino. Quindi é bene armarsi di pazienza e provarne un altro, e appuntarsi il nome del file che funziona: lo si potrà utilizzare in futuro, almeno finchè non si cambierà modem/provider/velocità.
SE COMPARE UN ERRORE SU "Adding default route": ignorarlo.
digitare "exit", premere invio, aprire firefox e navigare!
Note Finali:
Eventuali problemi di configurazione del driver per il proprio modem/provider non dipendono dall'uso di Knoppix, ed esulano dagli scopi di questa guida. Si prega di fare riferimento a documentazione, manuali e forum di assistenza sul sito ufficiale dei driver Eciadsl.
Per note, suggerimenti, correzioni lasciare un commento sul blog e/o inviare una mai a thedeathlord (chiocciola) iol.it. Grazie della collaborazione.
Appena vi é possibile buttate il modem USB e passate ad uno Ethernet!
Perchè Mozilla Firefox è il miglior browser per internet: il valore dell'Open Source.
Mi chiama un amico.
Per l'ennesima volta qualche sito malevolo gli ha fatto impazzire Internet Explorer e ad ogni apertura del browser si ritrova 3 o 4 finestre di popup. Controllo il registro, ma sembra tutto a posto. Avviamo una scansione con l'ottimo Microsoft Antispyware, ma non trova nulla.
"Mi informo" - gli dico - "nel frattempo ti installo il Browser che uso io, e che è molto più sicuro".
Dopo qualche giorno di navigazione sui newsgroup trovo la causa del suo problema. Lo chiamo.
"Ci vediamo? Forse ho risolto il problema dei tuoi popup!"
"Non è il caso" - mi risponde - "Firefox è molto meglio di IE e oramai mi sono abituato alla navigazione multipla (intende il tabbed browsing) e l'ho messo predefinito. Internet Explorer non lo uso più".
Queste parole non suoneranno aliene a molti. Chi prova Firefox, difficilmente torna indietro. Io l'ho installato a tutta quella categoria di amici che ha un casino nuovo ogni settimana e i problemi si sono dimezzati.
I suoi numeri parlano chiaro: oltre 60 milioni di persone nel mondo hanno scelto Mozilla Firefox per navigare in rete, e questo numero aumenta ogni giorno.
Inspiegabilmente dopo aver ottenuto il monopolio dei programmi per la navigazione su internet con un prodotto, per i tempi, ottimo (IE 4.0) Microsoft ha smesso di aggiornare in maniera significativa il suo browser facendo si che molte alternative si affacciassero sul mercato: Mozilla con la sua suite e con Firefox, Opera e molti derivati da Gecko (il motore di mozilla) e Internet Explorer (il nuovo Netscape 8 li incorpora entrambi).
Si dice spesso che Mozilla Firefox sia pratico, con la sua navigazione a schede, e veloce (sia con l'ADSL che con la tradizionale linea 56k) e questo lo potete giudicare anche voi scaricandolo.
Ma è importante capire perchè è diffusa la credenza che Firefox sia anche mediamente più sicuro di tutti gli altri browser.
Questa sicurezza è intrinseca nel modello OPEN SOURCE sul quale Firefox si basa. Open Source vuol dire che il codice sorgente del software è liberamente disponibile e scaricabile per consultazione o modifiche. Al contrario il codice sorgente dei browser commerciali come Internet Explorer e Opera è gelosamente custodito, e nessuno può dargli una sbirciatina, neppure per sopperire ad un difetto.
Quando uno sviluppatore o un utente avanzato trova una vulnerabilità in un programma commerciale (come il poter modificare la pagina iniziale senza che l'utente se ne accorga come è successo al mio amico) l'unica arma che ha a disposizione è segnalare il problema al produttore che si farà carico di correggere il codice e distribuire patch e aggiornamenti. Purtroppo questo, almeno nel caso Microsoft avviene con lentezza spesso esasperante, anche a fronte di problemi piuttosto seri.
Se invece si riesce a scovare un baco in un software open source e se ne ha la capacità, si può scaricare il codice e trovare da soli la porzione errata, correggerla e in pieno spirito della comunità del software libero, condividere il risultato con tutti gli altri utenti del programma.
DBlog, il software che alimenta il mio Court of Misanthropy è open source e tante volte ho riscontrato problemini risolti in poche modifiche al codice con il supporto della comunità degli altri utenti (prova Dblog Open Source è gratis!) .
Anche se non si conosce la programmazione è comunque molto facile trovare qualcuno che sia disposto ad ascoltare il problema e a dare una mano con la soluzione.
Per l'utente normale questo significa che Firefox è aggiornato molto spesso diventando sempre più sicuro e veloce.
Se come me al mattino sfogliate gli articoli di qualche testata online provate la comodità del tabbed browsing. Dalla pagina principale scegliete i link degli articoli che vi interessano premendo la rotellina del mouse invece che il tasto sinistro. Si aprirà una nuova scheda in background senza aprire altre finestre e nel tempo che avrete cliccato su tutti i link che vi interessano le pagine relative saranno già tutte caricate.
Inoltre Mozilla Firefox è un programmino di circa 5 megabyte, si scarica in poco tempo, non fa pasticci con il sistema operativo, non disturba assolutamente Internet Explorer, ed è facile da configurare. Se decidete che proprio non fa per voi (permettetemi un sorrisetto dubbioso) potrete rimuoverlo con pochi click dal pannello di controllo e tutto torna come prima, senza lasciare traccia.
Date un'opportunità all' Open Source. Provate lo stato dell'arte nel software di navigazione. Gratis. Libero. Cliccate il bottone qui sotto per scaricarlo in italiano dal sito ufficiale. Non ve ne pentirete.
(Scarica Firefox, il browser del quale ti puoi fidare)
Parte della campagna di www.deathlord.it a supporto dell'open source.
Addio ID evento 4226: Emule in sicurezza anche con il Service Pack 2
Attenzione! Questo articolo è un aggiornamento di un altro pubblicato qualche tempo fa e disponibile a questo collegamento. E' fondamentale che leggiate quell'articolo prima di proseguire con la lettura seguente.
Breve riassunto per chi non ha rispettato l'avvertimento qui sopra: la Microsoft rilascia il Service Pack 2 (SP2) per Windows XP, e questo pensa bene di intralciare tutti i programmi che si connettono alla rete con molte connessioni contemporanee, tra cui port scanner e programmi di peer to peer (p2p) come E-mule, Kazaa, BitTorrent e tutti gli altri. Il sistema rallenta, perde la connessione, secondo alcune testimonianze addirittura si riavvia. Come minimo dissemina il registro di questi messaggi di avviso:
Tipo evento: Avviso
Origine evento: Tcpip
Categoria evento: Nessuno
ID evento: 4226
Data: 06/04/2005
Ora: 14.37.37
Utente: N/D
Computer: **CLASSIFIED**
Descrizione:
È stato raggiunto il limite di protezione imposto sul numero di tentativi temporanei di connessione TCP.
Per maggiori dettagli, per l'ultima volta vi prego di leggere l'articolo precendente.
Perchè - vi chiederete - c'è la necessità di aggiornare la nostra conversazione sull'argomento?.
Beh, perchè ho ricevuto un sacco di email, essenzialmente di due tipi. Nel primo caso mi si comunica che la patch per sboccare le connessioni massime funziona e mi si invita a spiegare il perchè del mio consiglio a non applicarla.
Come affermavo nel precedente articolo il peer to peer ha un interesse relativo per me, ero molto più preoccupato per tutta una serie di strumenti di esplorazione ed analisi della suite TCP/IP che però piano piano si stanno aggiornando al SP2. Chi è interessato a questi software è facile che abbia delle responsabilità all'interno di aziende e difficilmente vorrà affidare il funzionamento delle reti aziendali a toppe di terze parti assolutamente non garantite. Chi usa Emule per scaricare qualche mp3 da casa, può fare quello che vuole col suo pc, chi ha la responsabilità di decine o centinaia di postazioni no.
Nel secondo tipo di messaggio mi si comunica che l'abbassamento del N° massimo di connessioni parziali aperte descritto nel precedente articolo, sebbene portatore di benefici di stabilità non trascurabili, non sempre fa sparire completamente l'errore di Event ID 4226, limitandosi a diminuirne (molto) la frequenza.
Vero. Verissimo. Me ne sono accorto a pochi giorni dalla pubblicazione, ma questa volta volevo presentare la soluzione definitiva, almeno relativamente al programma Emule, che sembra destare le maggiori preoccupazioni tra i lettori.
Prima di scrivere questo pezzo ho fatto molti test in collaborazione con chi mi ha scritto in modo da avere un certo grado di sicurezza sulla bontà della soluzione.
Se con il metodo precedente sono passato da 2-3 Eventi 4226 al giorno a 2 - 3 errori di raggiungimento del limite di protezione la settimana, con questa nuova soluzione l'errore su tcpip è sparito completamente dal mio registro di sistema e da quello di chi ha collaborato a testare i settaggi.
Che fare? Sempre nelle impostazioni avanzate di Emule ( Opzioni -> Opzioni Avanzate ) proprio sopra a "N° massimo connessioni parziali aperte" trovate "N° massimo nuove connessioni ogni 5 secondi" che dovrebbe essere impostato a 20.
Non capisco bene il perchè ma sembra che il N° nuove connessioni non abbia priorità su quest'altro valore (come logica vorrebbe), perciò dovete limitare le nuove connessioni ogni 5 secondi a solo 9.
A questo punto l'errore dal registro dovrebbe sparire.
Se, seguendo il precendente consiglio avevate abbassato le connessioni parziali aperte, provate ad alzarle finchè l'errore non si ripresenta (mai sopra il 9 comunque).
Un lettore-tester segnala una settimana di navigazione perfetta con i due paramentri a 9-9. Io sono stato collegato senza problema con 9 nuove connessioni ogni 5 secondi e 4 connessioni parziali max.
Infini mi scrive qualche utente di Adunanza (il mod di emule nato per addattarsi alle peculiari caratteristiche della rete Fastweb) chiedendomi dove trovare le opzioni citate sul suo programma. Adunanza, a causa del lavoro aggiuntivo che richiede è a volte in ritardo di un paio di versioni rispetto a Emule ufficiale, quindi sarà necessario aggiornare le release del software a quello basato su Emule 0.45. Non ho Fastweb ma sono certo che sul forum di adunanza trovere qualcuno pronto ad aiutarvi: la comunità FW è molto attiva.
Il feedback è molto importante! Continuate a scrivermi (cliccate su Autori nella barra a destra dell'articolo)!
E il Service Pack 2 (SP2) di Windows XP rallentò Emule (e altri programmi di Peer to Peer)
Attenzione! Questo articolo è stato aggiornato. Dopo averlo letto tutto cliccate sul collegamento all'aggiornamento che trovate in fondo all'articolo stesso.
L'ingratitudine della gente è qualcosa di incredibile.
La Microsoft si preoccupa per la nostra sicurezza, fa di tutto per proteggerci e noi non siamo mai contenti.
Stavo controllando mediante un port scanner, per conto di un amico, la chiusura di tutte le porte non indispensabili sul suo firewall aziendale, come avevo già fatto altre volte.
Sorpresa! dopo pochi minuti di funzionamento la mia connessione ADSL sembra non dare segni di vita. Il collegamento risulta "ufficialmente" attivo, ma non mi è possibile neppure eseguire ping direttamente ad indirizzi IP, figuriamoci raggiungere domini.
Come al solito (anzi vi consiglio di farlo anche voi se già non avete questa abitudine) controllo cosa non va nel registro di sistema (su Windows XP: Start-> Impostazioni -> Pannello di controllo -> Strumenti di Amministrazione -> Visualizzatore Eventi -> Sistema) ed ecco cosa mi trovo davanti:
Tipo evento: Avviso
Origine evento: Tcpip
Categoria evento: Nessuno
ID evento: 4226
Data: 06/04/2005
Ora: 14.37.37
Utente: N/D
Computer: **CLASSIFIED**
Descrizione:
è stato raggiunto il limite di protezione imposto sul numero di tentativi temporanei di connessione TCP.Per ulteriori informazioni, consultare la Guida in linea e supporto tecnico all'indirizzo http://go.microsoft.com/fwlink/events.asp.
Dati:
0000: 00 00 00 00 01 00 54 00 ......T.
0008: 00 00 00 00 82 10 00 80 ....?..?
0010: 01 00 00 00 00 00 00 00 ........
0018: 00 00 00 00 00 00 00 00 ........
0020: 00 00 00 00 00 00 00 00 ........
Ci vuole davvero poco a scoprire che il responsabile di tutto questo è lo sbandierato Service Pack 2 (SP2) di Windows XP.
Un meccanismo comune di diffusione dei virus è quello di aprire numerose connessione TCP (il protocollo di trasporto della suite internet) alla ricerca di computer con qualche porta aperta sul quale diffondersi.
Questi tentativi di connessioni spesso non hanno buon fine e il tentativo non si risolve in una connessione vera e propria.
Citando il sito Microsoft ecco come agisce SP2, e perchè genera un Event ID 4226
Numero limitato di tentativi incompleti di connessione TCP in uscita simultanei
Descrizione dettagliata
Lo stack TCP/IP prevede ora un limite per il numero di tentativi incompleti di connessione TCP in uscita simultanei. Una volta raggiunto questo limite, i tentativi di connessione successivi vengono inseriti in una coda e verranno risolti a una velocità fissa. In condizioni normali, quando le applicazioni si connettono a host disponibili con indirizzi IP validi, non si verificherà alcuna limitazione della velocità di connessione. Nei casi in cui questa limitazione viene applicata, nel registro eventi del sistema viene visualizzato un nuovo evento con ID 4226.
Perché questa modifica è importante? Quali rischi contribuisce a ridurre?
Questa modifica contribuisce a limitare la velocità di diffusione di programmi dannosi, come virus e worm, in computer non infetti. I programmi dannosi spesso tentano di raggiungere i computer non infetti tramite l'apertura di connessioni simultanee su indirizzi IP casuali. La maggior parte di questi indirizzi casuali portano a errori di connessione, pertanto una massiccia presenza di attività di questo tipo in un computer può essere un sintomo della diffusione di un programma dannoso.
Quali sono le differenze funzionali?
Questa modifica può causare il rallentamento di determinati strumenti di protezione, come gli scanner delle porte.
Come si possono risolvere questi problemi?
Interrompere l'applicazione responsabile dei tentativi di connessione non riusciti.
Il problema è che molti software non malevoli utilizzano questo meccanismo come i port scanner citati o software peer to peer (P2P).
Non sono un fanatico di P2P ma ho voluto analizzare come agisce SP2 su Emule, uno dei più noti software di condivisione, che utilizza proprio un meccanismo del genere per contattare gli altri client.
Anche Emule causa lo stesso errore, a volte la velocità si limita a rallentare, ma di rado capita anche un vero e proprio blocco della connessione, che richiede un riavvio per essere risolto.
Esiste un patch non ufficiale a TCPIP.SYS, ma personalmente ritengo questo file un componente vitale del sistema per permetter modifiche non testate da Microsoft.
La mia soluzione:
Le ultime versioni di Emule dispongono di un "limitatore" al numero di connessioni aperte massime proprio per garantire la compatibilità con WinXP SP2. Visto che il limite imposto dal Service Pack 2 è di 10 connessioni simultanee, emule limita le connessioni a 9.
Tuttavia, almeno nel mio caso questa limitazione non basta. L'errore sul TCPIP continua a presentarsi.
A questo punto ho provato a diminuire il Nº massiomo di connessioni parziali aperte dal pannello di controllo di e-mule (Opzioni -> Opzioni Avanzate -> Nº massimo connessioni parziali aperte) finchè l'errore non si è più presentato. Questo è accaduto a solo 4 connessioni parziali aperte.
(Attenzione a non modificare altre opzioni avanzate di emule. Il programma e l'intero sistema potrebbero diventare instabili).
Non crediate che ciò interferisca molto con la velocità di scaricamento, perchè non interferisce affatto, ma rallenta solo leggermente la fase iniziale di "esplorazione" durante la quale emule ricerca i client. Chi lascia il programma attivo 24/7 non noterà differenze rispetto alla disponibilità di infinite connessioni parziali.
Ho forti dubbi sull'aumento di sicurezza portato da questa modifica nel Service Pack 2 di Windows XP. In primo luogo i virus possono modificare TCPIP.SYS con grande facilità e in seguito anche i nuovi virus non apriranno più di dieci connessioni per volta, ma di fatto il rallentamento alla loro diffusione sarà minimo.
Credo comunque che soluzioni come quella proposta sono o saranno disponibili per la maggior parte dei programmi che usano questo metodo.
Attenzione questo articolo è stato aggiornato. E' fondamentale che leggiate anche il nuovo pezzo che contiene altre informazioni importanti e che potete trovare a questo indirizzo.
Dual Core Dual License? Dialogo sulle architetture parallele, le licenze e l'open source.
La notizia sta rimbalzando ovunque sulla rete.
Ci si chiede come cambieranno le licenze software con l'avvento dei processori dual core.
Eh? Di cosa sto parlando?
Andiamo con ordine. Voi avete davanti un PC, e visto che state navigando su Internet disponete almeno di un sistema operativo e di un browser.
Ogni programma per il computer dispone di una licenza di utilizzo, che può essere acquistata (ad esempio quella di Windows), può essere compresa in un altra licenza (ad esempio quella di Internet Explorer che integra quella di Windows) o può essere gratuita (come la GPL di Firefox e Linux).
Per molti utenti, diciamo la quasi totalità di quelli casalinghi,
1 programma =1 licenza, ma non è sempre così. Per prima cosa la giusta equazione è 1 computer = 1 licenza, visto che anche in una piccola rete domestica non potete usare la stessa copia di Windows su due computer a meno di non acquistare una licenza aggiuntiva (fa fede il pezzo di carta, e non il CD! ).
In ambiti molto professionali quest'ultima equazione risulta ancora inesatta e va corretta in questo modo:
1 CPU (o microprocessore) = 1 Licenza.
Molti server e workstation permettono di installare al loro interno due o più processori (per approfondimenti purtroppo non aggiornati [non ho tempo!] sull'architettura di un computer cliccate qui) che lavorano in parallelo dividendosi i compiti; di fatto come avere due computer in una sola scatola.
Ma questo come tocca l'utente comune?
L'evoluzione attuale prevede che i microprocessori siano dotati di sempre maggiori funzionalità e siano sempre più veloci, due fattori (l'aumento dei transistor on-die e l'incremento della frequenza di clock) che aumentano il consumo elettrico della CPU e quindi il calore prodotto che a sua volta contrasta l'aumento del clock in un circolo vizioso. Sono socio. SO-CIO
Visto che non siamo nel mondo delle barzellette e non stiamo assistendo al finale della barzelletta del fantasma formaggino (non sono pazzo, forse...) il modo per uscire dal succitato circolo vizioso esiste, e fino ad ora ha funzionato bene: affinare il processo produttivo in modo da ridurre la distanza dei transistor sul silicio.
Però un transistor, come qualunque altro oggetto, non si può ridurre all'infinito! Sotto all'atomo non siamo ancora capaci ad arrivare, e anche questa dimensione appare come un'utopia (almeno per quanto riguarda il mercato).
Più le dimensioni si riducono e più l'ulteriore affinamento diventa difficoltoso ( e siamo già nell'ordine dei decimi di milionesimo di millimetro!). Per anni si è andato ripetendo un saggio adagio: prima o poi non si potrà più miniaturizzare e sorgerà l'era del parallelismo.
Beh ora quest'era è giunta, e tutti i maggiori produttori (Intel col successore del Pentium 4 e AMD con Athlon 64 e Opteron) puntano sul dual core per i prossimi processori: due CPU autonome e distinte in un unico "pacchetto" di silicio.
Mi sono interrotto proprio mentre raccontavo di come i software hi-end "tàssino" l'utente non sul numero dei computer ma sul numero delle CPU. Se i nuovi processori dual core contengono due CPU, bisogna acquistare due licenze?
Ovviamente la scelta è lasciata ai produttori di software e uno dei più importanti, Oracle (produttore di database e sistemi per l'elaborazione delle transazioni) ha deciso che un processore dual core dovrà avere due licenze.
Come cambierà il mercato per l'utenza domestica - soho? Non cambierà. Nessun software consumer utilizza il sistema di licensing per core, e nel caso, si adatteranno (ad esempio il corrispondente futuro di Windows XP Home sarà con tutta certezza abilitato dual core).
Come cambierà il mercato per l'utenza professional-corporate? Paradossalmente laddove si avrebbero i maggiori benefici del parallelismo ci si potrebbe scontrare con l'ostacolo del raddoppio del prezzo del software, oltre al costo del nuovo hardware, ritardando l'adozione dei nuovi processori.
Uno stimolo in più per la diffusione dell'open source? Purtroppo no, molti dei software incriminati (Oracle, elaborazione video e 3D ecc.) non hanno corrispondenti "aperti" allo stesso livello (Oracle gestisce ad esempio le transazioni di operatori di telefonia mobile, qualcosa di incredibilmente più complesso di un forum o un portale PHP! ).
Ci rimane la speranza che questo fatto porti lo sviluppo Open Souce là dove non è mai giunto prima!
Ottimizzare Firefox per connessioni ADSL
Segnalo quest'ottimo articolo dell'infaticabile Paolo Attivissimo su Zeus
News.
Consente un aumento del parallelismo delle richieste HTTP, velocizzando lo
scaricamento delle immagini su connessini veloci (ADSL e Fibra) per il
già eccellente browser Firefox.
Trovate l'articolo href="http://www.zeusnews.it/index.php3?ar=stampa&cod=3674">qui.